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Visita ortopedica: cos’è e come funziona

La visita ortopedica è un esame specialistico che permette di valutare la salute dell’apparato muscolo-scheletrico, identificando problematiche a carico di ossa, articolazioni, muscoli, tendini e legamenti.

Durante questo controllo, l’ortopedico esamina la funzionalità motoria del paziente, diagnostica eventuali patologie e propone i trattamenti più appropriati. Si tratta di una valutazione fondamentale per chi soffre di dolori articolari, traumi, deformità o limitazioni funzionali che compromettono la qualità della vita quotidiana.

Cos’è la visita ortopedica

La visita ortopedica è una consulenza medica specialistica condotta da un medico ortopedico, specialista nella diagnosi e nel trattamento delle patologie dell’apparato locomotore. Questo tipo di controllo rappresenta il punto di partenza per identificare le cause di disturbi muscolo-scheletrici e pianificare il percorso terapeutico più adeguato.

Il ruolo dell’ortopedico

L’ortopedico è un medico specialista che ha completato un percorso di specializzazione post-laurea di cinque anni in ortopedia e traumatologia. Questo professionista possiede competenze approfondite nella valutazione e nel trattamento di:

Patologie degenerative: artrosi, osteoporosi, degenerazione discale e altre condizioni legate all’invecchiamento delle strutture muscolo-scheletriche.

Traumi: fratture, lussazioni, distorsioni, lesioni legamentose e tendinee causate da incidenti o attività sportive.

Deformità: scoliosi, piede piatto, valgismo o varismo delle ginocchia e altre alterazioni della normale anatomia scheletrica.

Patologie infiammatorie: tendiniti, borsiti, fasciti e altre condizioni caratterizzate da infiammazione delle strutture muscolo-scheletriche.

Ambiti di competenza

La visita ortopedica può riguardare diverse aree anatomiche:

Colonna vertebrale: valutazione di cervicalgie, dorsalgie, lombalgie, ernie discali, stenosi spinali e altre patologie rachidee.

Arti superiori: spalla, gomito, polso e mano, per problemi come capsulite adesiva, epicondilite, sindrome del tunnel carpale o dito a scatto.

Arti inferiori: anca, ginocchio, caviglia e piede, per condizioni come coxartrosi, gonartrosi, lesioni meniscali o fascite plantare.

Articolazioni: valutazione globale delle articolazioni per artropatie, instabilità o limitazioni funzionali.

Patologie Ortopediche per Area Anatomica
Area anatomica Patologie comuni Sintomi tipici
Colonna vertebrale Ernie discali, stenosi, scoliosi Dolore, rigidità, formicolio
Spalla Capsulite, lesioni cuffia rotatori Limitazione movimenti, dolore notturno
Gomito Epicondilite, epitrocleite Dolore al movimento, debolezza
Mano/Polso Tunnel carpale, dito a scatto Formicolio, perdita di forza
Anca Coxartrosi, conflitto femoro-acetabolare Dolore inguinale, zoppia
Ginocchio Gonartrosi, lesioni meniscali Gonfiore, instabilità, scrosci
Caviglia/Piede Fascite plantare, alluce valgo Dolore al carico, deformità

A cosa serve la visita ortopedica

La visita ortopedica serve a molteplici scopi, tutti orientati alla diagnosi, al trattamento e alla prevenzione delle patologie dell’apparato muscolo-scheletrico.

Diagnosi di patologie

Uno degli obiettivi principali della visita ortopedica è identificare la natura e la causa dei disturbi muscolo-scheletrici:

  • Valutazione del dolore: comprensione dell’origine del dolore articolare, muscolare o osseo e identificazione delle strutture anatomiche coinvolte.
  • Identificazione di lesioni traumatiche: diagnosi di fratture, distorsioni, lussazioni, rotture tendinee o legamentose conseguenti a traumi acuti.
  • Riconoscimento di patologie croniche: individuazione di condizioni degenerative come artrosi, osteoporosi o patologie infiammatorie croniche.

Pianificazione terapeutica

Dopo la diagnosi, l’ortopedico propone il trattamento più appropriato:

  • Terapie conservative: prescrizione di farmaci antinfiammatori, fisioterapia, ortesi o modifiche dello stile di vita per gestire la patologia senza ricorrere alla chirurgia.
  • Terapie infiltrative: iniezioni intrarticolari di corticosteroidi, acido ialuronico o PRP per ridurre l’infiammazione e il dolore.
  • Indicazione chirurgica: quando necessario, l’ortopedico valuta l’opportunità di interventi chirurgici come artroscopie, protesi articolari, osteotomie o altre procedure.

Monitoraggio e follow-up

Per pazienti con patologie croniche o dopo interventi chirurgici, la visita ortopedica permette di:

  • Controllare l’evoluzione: monitorare la progressione di patologie croniche come l’artrosi o verificare la guarigione dopo traumi.
  • Valutare l’efficacia delle terapie: verificare se i trattamenti prescritti stanno producendo i risultati attesi.
  • Adattare il piano terapeutico: modificare le terapie in base alla risposta del paziente e all’evoluzione della condizione clinica.

Prevenzione

La visita ortopedica può avere anche finalità preventive:

  • Screening: identificazione precoce di alterazioni posturali o deformità che potrebbero causare problemi futuri.
  • Valutazioni sportive: controlli per atleti per prevenire infortuni o ottimizzare le performance.
  • Consulenza ergonomica: consigli su posture corrette e modifiche ambientali per prevenire problemi muscolo-scheletrici.

Quando si va dall’ortopedico

Esistono diverse situazioni che possono motivare una visita ortopedica, dalla comparsa di sintomi acuti alla necessità di controlli programmati.

Sintomi che richiedono valutazione

  • Dolore articolare persistente: dolore che persiste per più di due settimane nonostante il riposo e i comuni analgesici.
  • Limitazione funzionale: difficoltà nei movimenti quotidiani, riduzione dell’ampiezza articolare o impossibilità di compiere determinate azioni.
  • Gonfiore articolare: tumefazione di articolazioni che persiste o si ripresenta frequentemente.
  • Instabilità articolare: sensazione che l’articolazione “ceda” o non sia stabile durante i movimenti.
  • Deformità visibili: alterazioni evidenti della forma di articolazioni o segmenti scheletrici, come l’alluce valgo o il ginocchio valgo.
  • Rigidità mattutina: difficoltà nei movimenti al risveglio che persiste per più di 30 minuti.

Traumi e infortuni

  • Traumi acuti: cadute, incidenti sportivi o domestici che causano dolore intenso, impossibilità di carico o deformità.
  • Distorsioni: traumi articolari con gonfiore, dolore e limitazione funzionale.
  • Sospette fratture: dolore severo, gonfiore marcato, deformità o impossibilità di utilizzare l’arto.
  • Lesioni sportive: infortuni durante attività sportive che necessitano di valutazione specialistica, come strappi muscolari, stiramenti o contratture.

Patologie croniche

  • Artrosi sintomatica: dolore e limitazione funzionale causati da usura articolare che interferiscono con le attività quotidiane.
  • Patologie rachidee: ernie discali, stenosi spinali, spondilolistesi che causano dolore o sintomi neurologici.
  • Tendinopatie croniche: infiammazioni tendinee persistenti che non rispondono ai trattamenti conservativi di base.

Controlli preventivi

  • Valutazioni posturali: screening per identificare alterazioni posturali in età evolutiva o adulta.
  • Controlli sportivi: visite per atleti che praticano sport ad alto impatto o competitivi.
  • Monitoraggio di condizioni note: follow-up periodici per patologie croniche o dopo interventi chirurgici.

In che cosa consiste una visita ortopedica

La visita ortopedica segue un protocollo strutturato che garantisce una valutazione completa dell’apparato muscolo-scheletrico.

Anamnesi

La visita inizia con un colloquio approfondito durante il quale l’ortopedico raccoglie informazioni dettagliate su:

  • Storia del disturbo attuale: descrizione dei sintomi, modalità di insorgenza, fattori scatenanti e aggravanti, trattamenti già effettuati.
  • Storia clinica passata: precedenti traumi, interventi chirurgici, patologie muscolo-scheletriche pregresse.
  • Storia familiare: presenza di patologie ereditarie come osteoporosi, artrite reumatoide o altre condizioni familiari.
  • Attività lavorativa e sportiva: tipo di lavoro svolto, attività fisica praticata, hobby che possono influenzare l’apparato locomotore.
  • Sintomi associati: presenza di dolore, gonfiore, rigidità, limitazione funzionale, debolezza muscolare o altri disturbi.

Esame obiettivo

L’esame fisico rappresenta il cuore della visita ortopedica e prevede diverse fasi:

  • Ispezione: osservazione della postura generale, simmetria corporea, presenza di deformità, gonfiori, arrossamenti o alterazioni cutanee.
  • Palpazione: esame tattile delle strutture muscolo-scheletriche per identificare punti dolorosi, tumefazioni, calore locale o alterazioni della consistenza dei tessuti.
  • Valutazione della mobilità articolare: misurazione dell’ampiezza dei movimenti attivi e passivi delle articolazioni interessate, comparando con il lato controlaterale.
  • Test di forza muscolare: valutazione della forza dei diversi gruppi muscolari per identificare deficit o asimmetrie.
  • Test specifici: manovre diagnostiche specifiche per valutare l’integrità di legamenti, tendini e altre strutture (test di Lachman per il ginocchio, test di Neer per la spalla, test di Lasègue per la colonna).
  • Valutazione neurologica: quando indicato, controllo della sensibilità, riflessi osteotendinei e forza muscolare per escludere compressioni nervose associate a parestesie o ipoestesia.

Valutazione funzionale

Osservazione della deambulazione: analisi del modo di camminare per identificare zoppie, asimmetrie o compensi.

Test funzionali: prove di movimento specifiche per valutare la capacità di compiere determinate azioni (salire le scale, piegarsi, raggiungere oggetti in alto).

Valutazione delle attività quotidiane: comprensione dell’impatto della patologia sulle normali attività di vita.

Prescrizione di esami strumentali

Se necessario, l’ortopedico può richiedere esami diagnostici per approfondire la valutazione:

  • Radiografie: per valutare strutture ossee, spazi articolari, allineamenti e identificare fratture o alterazioni degenerative.
  • Risonanza magnetica: per visualizzare dettagliatamente tessuti molli come cartilagini, menischi, legamenti, tendini e dischi intervertebrali.
  • Tomografia computerizzata: per studiare con precisione strutture ossee complesse o pianificare interventi chirurgici.
  • Ecografia: per valutare tendini, legamenti, muscoli e raccolte liquide articolari.
  • Esami di laboratorio: quando si sospettano patologie infiammatorie sistemiche o infettive.

Diagnosi e piano terapeutico

Al termine della visita, l’ortopedico:

  • Formula una diagnosi o un sospetto diagnostico
  • Prescrive eventuali esami di approfondimento
  • Propone un piano terapeutico personalizzato
  • Fornisce indicazioni su tempi di recupero e prognosi
  • Programma eventuali controlli successivi

Come prepararsi per una visita ortopedica

Una corretta preparazione alla visita ortopedica facilita la valutazione medica e permette di ottimizzare il tempo a disposizione.

Preparazione documentale

Documentazione clinica precedente: portare tutti i referti di visite ortopediche precedenti, risultati di esami radiologici (radiografie, risonanze, ecografie), referti di analisi del sangue e cartelle cliniche di eventuali ricoveri o interventi chirurgici.

Lista dei farmaci: preparare un elenco completo dei farmaci assunti regolarmente, inclusi dosaggi e frequenza di assunzione.

Diario dei sintomi: annotare caratteristiche del dolore, quando compare, cosa lo allevia o peggiora, eventuali limitazioni funzionali.

Immagini diagnostiche originali: quando possibile, portare le immagini originali su CD o supporto digitale, non solo i referti.

Preparazione fisica

Abbigliamento appropriato: indossare abiti comodi e facili da rimuovere per permettere l’esame delle aree interessate. Pantaloni corti o gonne sono ideali per valutazioni degli arti inferiori.

Igiene personale: presentarsi puliti per facilitare l’esame fisico.

Calzature comode: scarpe facili da togliere e rimettere, evitare calzature con allacciature complicate.

Preparazione mentale

Domande da porre: preparare una lista di domande o dubbi da sottoporre all’ortopedico durante la visita.

Aspettative realistiche: comprendere che potrebbero essere necessari ulteriori esami prima di formulare una diagnosi definitiva.

Descrizione accurata: essere pronti a descrivere dettagliatamente i sintomi, anche quelli che potrebbero sembrare poco rilevanti, come crampi muscolari o dolori muscolari diffusi.

Cosa evitare

Automedicazione eccessiva: evitare di assumere antidolorifici o antinfiammatori nelle ore immediatamente precedenti la visita, poiché potrebbero mascherare i sintomi e rendere più difficile la valutazione.

Attività che peggiorano i sintomi: evitare sforzi intensi o attività che potrebbero aggravare il problema il giorno prima della visita.

Qual è la differenza tra una visita ortopedica e una visita fisiatrica

Molte persone confondono la visita ortopedica con quella fisiatrica, ma esistono differenze sostanziali negli obiettivi e nelle competenze dei due specialisti.

Focus della specializzazione

Ortopedico: si concentra principalmente sulla diagnosi e sul trattamento chirurgico delle patologie muscolo-scheletriche. L’approccio è spesso orientato alla risoluzione anatomica del problema.

Fisiatra: si occupa della riabilitazione funzionale e del recupero delle capacità motorie, con un approccio prevalentemente conservativo e riabilitativo.

Competenze specifiche

Ortopedico: esperto in chirurgia ortopedica, può eseguire interventi come protesi articolari, artroscopie, osteotomie, riduzioni di fratture e altri trattamenti chirurgici.

Fisiatra: specialista in medicina fisica e riabilitativa, prescrive e coordina programmi di fisioterapia, terapie fisiche, infiltrazioni e altre terapie conservative.

Tipo di approccio

Visita ortopedica: valutazione orientata a identificare problemi strutturali che potrebbero richiedere correzione chirurgica o trattamenti specifici per la patologia.

Visita fisiatrica: valutazione funzionale orientata al recupero della mobilità, riduzione del dolore e miglioramento della qualità di vita attraverso la riabilitazione.

Quando rivolgersi all’uno o all’altro

Ortopedico: traumi acuti, necessità di valutazione chirurgica, patologie che non rispondono a trattamenti conservativi, deformità strutturali, fratture.

Fisiatra: riabilitazione post-traumatica o post-chirurgica, patologie croniche da gestire conservativamente come la fibromialgia, necessità di programmi riabilitativi, dolore cronico al ginocchio o mal di schiena persistente.

Collaborazione tra specialisti

In molti casi, ortopedico e fisiatra lavorano in sinergia: l’ortopedico può intervenire chirurgicamente e successivamente il fisiatra gestisce la riabilitazione post-operatoria. È frequente che pazienti con patologie muscolo-scheletriche complesse necessitino di entrambe le competenze in momenti diversi del percorso di cura.

Ortopedico vs Fisiatra – Differenze
Aspetto Ortopedico Fisiatra
Approccio principale Chirurgico e strutturale Riabilitativo e funzionale
Competenze Interventi chirurgici, fratture Fisioterapia, riabilitazione
Quando consultarlo Trauma acuto, necessità chirurgica Dolore cronico, riabilitazione
Trattamenti tipici Chirurgia, infiltrazioni, gessi Fisioterapia, terapie fisiche, esercizi
Esempi di patologie Fratture, lesioni meniscali, protesi Lombalgia cronica, recupero post-operatorio