
Il vaccino antinfluenzale: campagna del 2025
Il vaccino antinfluenzale rappresenta una delle principali strategie di prevenzione contro i virus influenzali stagionali. Ogni anno, il vaccino viene aggiornato per proteggere contro i ceppi virali che si prevede saranno più diffusi. La vaccinazione è particolarmente consigliata per le persone più vulnerabili, come anziani, soggetti con patologie croniche e operatori sanitari.
Cos’è il vaccino antinfluenzale
Il vaccino antinfluenzale è un preparato biologico che stimola il sistema immunitario a produrre anticorpi contro i virus dell’influenza. I vaccini attualmente disponibili sono formulati per proteggere da tre o quattro diversi ceppi influenzali, scelti in base alle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Tipologie di vaccino antinfluenzale
Esistono diverse tipologie di vaccini:
- Vaccini inattivati: contengono virus uccisi e non possono causare infezione
- Vaccini vivi attenuati: contengono virus vivi indeboliti, somministrati generalmente per via nasale (meno utilizzati negli adulti)
In Italia, il vaccino più utilizzato è quello inattivato somministrato per via intramuscolare.
A cosa serve
Il vaccino antinfluenzale serve a prevenire l’infezione da virus influenzali o a ridurne la gravità. Pur non garantendo una protezione assoluta, diminuisce significativamente il rischio di contrarre l’influenza e di sviluppare complicanze gravi.
Benefici principali
- Riduzione delle ospedalizzazioni dovute a complicanze respiratorie
- Protezione delle fasce deboli, come anziani, bambini piccoli e pazienti cronici
- Diminuzione della mortalità associata a influenza grave
Anche chi contrae l’influenza dopo la vaccinazione tende ad avere sintomi più lievi e un recupero più rapido.
Quando fare il vaccino antinfluenzale
La campagna vaccinale antinfluenzale si svolge generalmente nei mesi autunnali, da ottobre a dicembre, in modo da assicurare la protezione durante il picco epidemico, che di solito si verifica tra dicembre e marzo.
Tempistiche ideali
La protezione immunitaria si sviluppa circa due settimane dopo la somministrazione. È quindi consigliabile vaccinarsi prima dell’inizio della diffusione dei virus influenzali.
A chi è consigliato il vaccino antinfluenzale
La vaccinazione è raccomandata a tutta la popolazione, ma in particolare ai soggetti a maggior rischio di complicanze.
Categorie prioritarie
- Anziani sopra i 60 anni
- Bambini di età compresa tra 6 mesi e 6 anni
- Donne in gravidanza in qualsiasi trimestre
- Persone con malattie croniche (cardiache, respiratorie, diabetiche, immunitarie)
- Operatori sanitari e assistenziali
- Personale scolastico e caregiver di soggetti fragili
Anche chi convive con persone ad alto rischio dovrebbe vaccinarsi per proteggere indirettamente i più vulnerabili.
Come si somministra
Il vaccino antinfluenzale viene somministrato per via intramuscolare, solitamente nel muscolo deltoide del braccio.
Dosaggio
- Adulti e anziani: una singola dose di vaccino
- Bambini sotto i 9 anni non vaccinati in precedenza: possono essere necessarie due dosi a distanza di circa 4 settimane
La vaccinazione è generalmente rapida e ben tollerata.
Effetti collaterali
Il vaccino antinfluenzale è sicuro, ma come tutti i vaccini può causare effetti collaterali, di solito lievi e temporanei.
Effetti più comuni
- Dolore e rossore nel sito di iniezione
- Febbricola
- Malessere generale
- Cefalea
Questi sintomi tendono a risolversi spontaneamente entro 1-2 giorni.
Effetti rari
Reazioni allergiche gravi come l’anafilassi sono estremamente rare. Chi ha una nota allergia grave agli ingredienti del vaccino deve consultare il medico prima della vaccinazione.
Controindicazioni
Il vaccino antinfluenzale ha poche controindicazioni assolute.
Principali controindicazioni
- Allergia grave a una precedente dose di vaccino antinfluenzale
- Reazione allergica severa a componenti del vaccino come le proteine dell’uovo (per alcuni tipi di vaccino)
- Malattia febbrile acuta: si consiglia di posticipare la vaccinazione fino alla guarigione
La febbre lieve o un semplice raffreddore non costituiscono controindicazioni assolute.
Efficacia del vaccino antinfluenzale
L’efficacia del vaccino antinfluenzale varia ogni anno in base alla corrispondenza tra i ceppi virali circolanti e quelli contenuti nel vaccino.
Fattori che influenzano l’efficacia
- Età del soggetto: negli anziani la risposta immunitaria può essere meno robusta
- Presenza di patologie croniche
- Tipologia di virus in circolazione
In media, la vaccinazione riduce il rischio di influenza tra il 40% e il 60% tra la popolazione generale.