
La sincope: cosa è e cosa fare
La sincope, comunemente conosciuta come svenimento, è una perdita temporanea di coscienza e tono posturale causata da una riduzione transitoria del flusso sanguigno cerebrale.
Si tratta di un evento generalmente breve, con recupero spontaneo e completo, ma che può essere spaventoso per chi lo vive e per chi vi assiste. Comprendere le cause, riconoscere i sintomi premonitori e sapere come comportarsi può fare la differenza nella gestione di questo disturbo.
Che cos’è la sincope: definizione e meccanismo
La sincope è definita come una perdita transitoria di coscienza dovuta a ipoperfusione cerebrale globale, caratterizzata da insorgenza rapida, breve durata e recupero completo e spontaneo. In termini semplici, il cervello non riceve temporaneamente abbastanza sangue ossigenato, causando un “black-out” momentaneo.
Per funzionare correttamente, il cervello necessita di un apporto costante di ossigeno e glucosio, trasportati dal sangue. Qualsiasi condizione che riduca questo apporto anche solo per pochi secondi può portare alla perdita di coscienza. La pressione arteriosa e la resistenza vascolare cerebrale sono i principali fattori che regolano il flusso sanguigno al cervello.
La sincope si verifica quando:
- La pressione arteriosa scende sotto valori critici (generalmente <60-70 mmHg di pressione sistolica)
- Il flusso cerebrale si riduce di oltre il 35% rispetto ai valori normali
- L’apporto di ossigeno al cervello scende significativamente
Tipi di sincope: le diverse cause
Le sincopi vengono classificate in base al meccanismo fisiopatologico sottostante:
Sincope riflessa (neuromediata)
È la forma più comune, soprattutto nei giovani, e comprende:
- Sincope vasovagale: scatenata da stress emotivi, dolore, vista del sangue, stazione eretta prolungata. È caratterizzata da un’improvvisa attivazione del nervo vago che causa rallentamento cardiaco e dilatazione dei vasi sanguigni.
- Sincope situazionale: associata a specifiche situazioni come minzione, defecazione, tosse, deglutizione o post-prandiale (dopo i pasti).
- Sindrome del seno carotideo: tipica degli anziani, provocata dalla stimolazione dei barocettori del seno carotideo (ad esempio, girando bruscamente il collo o indossando colletti stretti).
Sincope cardiaca
Causata da problemi cardiaci che riducono la capacità del cuore di pompare sangue adeguatamente:
- Aritmie: sia bradicardie (battito troppo lento) che tachicardie (battito troppo veloce) possono compromettere la gittata cardiaca.
- Malattie strutturali cardiache: come stenosi aortica, cardiomiopatie, infarto miocardico, mixoma atriale, embolia polmonare.
- Cardiopatia ischemica: riduzione dell’apporto di sangue al miocardio che ne compromette la contrattilità.
Sincope ortostatica
Dovuta a un’inadeguata risposta del sistema cardiovascolare ai cambiamenti posturali:
- Ipotensione ortostatica classica: calo pressorio che si verifica entro 3 minuti dal passaggio alla posizione eretta.
- Ipotensione ortostatica ritardata: calo pressorio che si verifica dopo più di 3 minuti.
- Ipotensione post-prandiale: calo pressorio dopo i pasti, comune negli anziani.
- Sincope da farmaci: indotta da diuretici, vasodilatatori, antidepressivi o altri farmaci che influenzano la pressione.
Sincope neurologica
Dovuta a patologie del sistema nervoso che alterano la regolazione vascolare cerebrale:
- TIA o ictus vertebro-basilare: compromissione dell’irrorazione del tronco encefalico.
- Emicrania basilare: forma rara con sintomi neurologici focali.
- Sindrome da furto della succlavia: deviazione del flusso sanguigno dalla circolazione cerebrale.
Sintomi premonitori della sincope
Spesso la sincope è preceduta da segni e sintomi prodromici che possono durare da pochi secondi a diversi minuti:
Prodromi comuni
- Sensazione di testa leggera o vertigine (presincope)
- Nausea o disturbi gastrointestinali
- Sudorazione fredda e abbondante
- Pallore cutaneo
- Offuscamento della vista (“velo nero” davanti agli occhi)
- Acufeni (ronzii o fischi nelle orecchie)
- Debolezza generalizzata
- Palpitazioni
- Difficoltà respiratorie
È importante notare che non tutte le sincopi sono precedute da prodromi. Le sincopi cardiache, in particolare, tendono a verificarsi improvvisamente, senza segni premonitori, rendendo queste forme potenzialmente più pericolose.
Differenza tra sincope e svenimento
I termini “sincope” e “svenimento” sono spesso usati come sinonimi nel linguaggio comune, ma in ambito medico presentano alcune distinzioni:
- Sincope: è un termine medico specifico che indica una perdita di coscienza transitoria dovuta all’ipoperfusione cerebrale globale, con recupero completo e spontaneo.
- Svenimento: è un termine generico che può riferirsi alla sincope, ma anche ad altre condizioni che causano perdita di coscienza come:
- Crisi epilettiche
- Ipoglicemia
- Intossicazioni
- Disturbi psicogeni (pseudosincope)
La vera sincope è caratterizzata da:
- Breve durata (generalmente <1-2 minuti)
- Recupero rapido e completo
- Assenza di confusione post-evento significativa
- Assenza di movimenti tonico-clonici (a differenza dell’epilessia)
Cosa fare in caso di sincope: primo soccorso
Sapere come agire quando si assiste a una sincope può prevenire complicazioni:
Se si assiste a una sincope
- Posizionare la persona: metterla in posizione supina (sdraiata sulla schiena) con gambe leggermente sollevate per favorire il ritorno venoso al cuore.
- Garantire la pervietà delle vie aeree: allentare indumenti stretti come cravatte, colletti o cinture.
- Verificare i parametri vitali: controllare respiro e polso.
- Non somministrare liquidi o cibo: finché la persona non ha ripreso completamente conoscenza, per evitare rischio di soffocamento.
- Ruotare su un fianco: se la persona vomita o ha secrezioni, per prevenire l’aspirazione.
- Rassicurare: dopo il risveglio, orientare e rassicurare la persona che può sentirsi confusa.
Se si avvertono sintomi premonitori
- Sedersi o sdraiarsi immediatamente: per evitare cadute traumatiche.
- Abbassare la testa tra le gambe: se seduti, per favorire l’afflusso di sangue al cervello.
- Manovre di contropressione: stringere le mani o incrociare le gambe contratte, tecniche utili per aumentare la pressione arteriosa (efficaci nella sincope riflessa).
- Respirare profondamente: per ossigenare adeguatamente il sangue.
Quando chiamare i soccorsi
È necessario chiamare immediatamente il numero di emergenza (118/112) se:
- La perdita di coscienza dura più di 1-2 minuti
- Il recupero non è completo o la persona rimane confusa
- Si verificano convulsioni
- La persona ha più di 60 anni o ha patologie cardiache note
- È la prima sincope
- La sincope si è verificata durante sforzo fisico
- La sincope è avvenuta in posizione sdraiata o seduta
- Ci sono segni di trauma (soprattutto cranico)
- La persona è in gravidanza
Sincope vasovagale: la forma più comune
La sincope vasovagale rappresenta la forma più frequente di sincope, soprattutto nei giovani adulti, e viene spesso definita come “svenimento comune”. Si caratterizza per un’improvvisa attivazione del sistema nervoso parasimpatico (mediata dal nervo vago) in risposta a vari trigger.
Meccanismo fisiopatologico
- Uno stimolo trigger attiva una risposta vagale abnorme
- Si verifica bradicardia (rallentamento del battito cardiaco)
- Contemporaneamente, i vasi sanguigni periferici si dilatano
- La combinazione di questi fattori causa un rapido calo della pressione arteriosa
- Il flusso sanguigno cerebrale si riduce al di sotto della soglia critica
- Si verifica la perdita di coscienza
Trigger comuni
- Stress emotivo intenso
- Dolore acuto
- Vista del sangue o di procedure mediche
- Stazione eretta prolungata, specialmente in ambienti caldi e affollati
- Disidratazione
- Digiuno prolungato
- Affaticamento
Caratteristiche tipiche
- Spesso preceduta da prodromi evidenti
- Recupero rapido e completo
- Possibile nausea e sudorazione abbondante prima dell’evento
- Può essere seguita da sensazione di stanchezza
- Spesso ricorrente in circostanze simili
Trattamento e prevenzione
- Riconoscere i prodromi e assumere tempestivamente posizione supina
- Evitare i trigger noti
- Mantenere una buona idratazione
- Incrementare moderatamente l’apporto di sale (se non controindicato)
- Esercizi fisici regolari per migliorare il tono vascolare
- In casi ricorrenti e invalidanti: terapia farmacologica (beta-bloccanti, midodrina, fludrocortisone)
Sincope cardiaca: quando preoccuparsi
La sincope cardiaca merita particolare attenzione poiché può essere espressione di patologie potenzialmente letali. A differenza della sincope riflessa, tende a verificarsi senza prodromi evidenti e può manifestarsi anche durante l’attività fisica o in posizione sdraiata.
Segnali di allarme
- Sincope durante sforzo fisico
- Sincope in posizione supina
- Sincope associata a dolore toracico o palpitazioni
- Storia familiare di morte improvvisa giovanile
- Presenza di cardiopatia nota
- Alterazioni all’elettrocardiogramma
- Età avanzata con primo episodio sincopale
Cause comuni
- Aritmie: tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare, malattia del nodo del seno, blocchi atrioventricolari avanzati
- Patologie strutturali: stenosi aortica, cardiomiopatia ipertrofica, cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro, infarto miocardico acuto
- Sindromi aritmiche ereditarie: sindrome del QT lungo, sindrome di Brugada, sindrome del QT corto
Approccio diagnostico
- Elettrocardiogramma a 12 derivazioni
- Ecocardiogramma
- Monitoraggio elettrocardiografico prolungato (Holter, Loop Recorder)
- Test da sforzo
- Studio elettrofisiologico in casi selezionati
Trattamento
Il trattamento della sincope cardiaca è diretto alla patologia sottostante:
- Impianto di pacemaker per bradiaritmie
- Defibrillatore impiantabile per aritmie ventricolari maligne
- Ablazione transcatetere per alcune tachiaritmie
- Interventi chirurgici per patologie strutturali
- Terapia farmacologica specifica
Sincope convulsiva: non sempre è epilessia
Durante alcuni episodi sincopali, soprattutto quando il flusso cerebrale si riduce drasticamente, possono verificarsi brevi movimenti tonico-clonici che possono essere confusi con crisi epilettiche. Questa condizione è nota come sincope convulsiva.
Caratteristiche distintive
- I movimenti sono generalmente brevi (<15-20 secondi)
- Spesso sono rappresentati da pochi scatti o irrigidimenti
- Generalmente iniziano dopo la perdita di coscienza (a differenza dell’epilessia dove i movimenti precedono o coincidono con la perdita di coscienza)
- Il recupero è rapido e senza confusione post-critica significativa
- Non c’è incontinenza urinaria (frequente invece nell’epilessia)
- Non c’è morsicatura della lingua (o è lieve e sulla punta, non sui lati)
Differenza con l’epilessia
- Sincope convulsiva: il problema primario è circolatorio, con movimenti secondari all’ipossia cerebrale
- Crisi epilettica: il problema primario è un’attività elettrica cerebrale anomala
La corretta distinzione tra queste due condizioni è fondamentale, poiché il trattamento e la prognosi sono completamente diversi.
Quale malattia fa svenire: diagnosi differenziale
Oltre alla sincope, esistono altre condizioni che possono causare perdita di coscienza transitoria:
Epilessia
- Attività elettrica cerebrale anomala
- Spesso preceduta da aura specifica
- Movimenti tonico-clonici più prolungati e organizzati
- Stato confusionale post-critico marcato e prolungato
- Possibile incontinenza e morsicatura della lingua (sui lati)
Ipoglicemia
- Più comune nei diabetici in terapia
- Preceduta da sudorazione, tremore, fame intensa
- Confusione che persiste fino alla normalizzazione della glicemia
- Risposta alla somministrazione di glucosio
Disturbi psicogeni
- Pseudosincope psicogena o disturbo da conversione
- Episodi più frequenti e prolungati
- Assenza di alterazioni significative di pressione arteriosa e frequenza cardiaca durante l’evento
- Occhi spesso chiusi (a differenza della vera sincope)
- Resistenza all’apertura passiva degli occhi
Intossicazioni
- Alcol, droghe, farmaci
- Contesto e storia clinica suggestivi
- Altri segni di intossicazione (alito alcolico, alterazioni pupillari)
- Durata variabile della perdita di coscienza
Disturbi neurologici acuti
- TIA/ictus vertebro-basilare
- Emorragia subaracnoidea
- Spesso accompagnati da altri segni neurologici focali
- Recupero incompleto o più lento
Quali esami fare dopo una sincope
L’iter diagnostico dopo un episodio sincopale dipende dalle caratteristiche dell’evento e dai fattori di rischio del paziente:
Valutazione iniziale (per tutti i pazienti)
- Anamnesi dettagliata: circostanze dell’evento, prodromi, recupero, episodi precedenti
- Esame obiettivo completo: inclusa misurazione della pressione in clino e ortostatismo
- Elettrocardiogramma a 12 derivazioni: per identificare anomalie elettriche cardiache
Esami di secondo livello (in base ai risultati iniziali)
- Monitoraggio elettrocardiografico: Holter 24-48 ore, event recorder, loop recorder impiantabile
- Ecocardiogramma: per valutare la struttura e la funzione cardiaca
- Test da sforzo: se sincope correlata all’esercizio fisico
- Tilt test: per confermare una sincope vasovagale o ortostatica
- Massaggio del seno carotideo: per valutare l’ipersensibilità del seno carotideo (negli anziani)
- Esami ematochimici: emocromo, elettroliti, glicemia, funzionalità renale
- Elettroencefalogramma: se sospetta origine epilettica
Esami avanzati (casi selezionati)
- Monitoraggio pressorio delle 24 ore: per valutare variazioni pressorie
- Studio elettrofisiologico: per identificare aritmie inducibili
- TC o RMN cerebrale: se sospetti sintomi neurologici associati
- Angiografia coronarica: se sospetta ischemia miocardica
Come si cura una sincope: approcci terapeutici
Il trattamento della sincope dipende dalla causa sottostante:
Sincope vasovagale
- Misure comportamentali: evitare trigger, riconoscere prodromi, manovre di contropressione
- Idratazione adeguata: 2-2,5 litri di liquidi al giorno
- Aumento moderato dell’apporto di sale: 6-8 g/die (se non controindicato)
- Farmaci: in casi ricorrenti e invalidanti
- Midodrina (vasocostrittore)
- Fludrocortisone (espande il volume plasmatico)
- Beta-bloccanti (in casi selezionati)
Sincope ortostatica
- Modifiche comportamentali: alzarsi lentamente, evitare la stazione eretta prolungata
- Calze elastiche compressive: per migliorare il ritorno venoso
- Revisione della terapia farmacologica: riduzione/sostituzione di farmaci che causano ipotensione
- Farmaci: midodrina, fludrocortisone, droxidopa
- Idratazione e apporto di sale: come nella sincope vasovagale
Sincope cardiaca
- Pacemaker: per bradiaritmie sintomatiche
- Defibrillatore impiantabile (ICD): per aritmie ventricolari maligne
- Ablazione transcatetere: per alcune tachiaritmie
- Interventi chirurgici: per valvulopatie, cardiopatie strutturali
- Terapia farmacologica antiaritmica: betabloccanti, amiodarone, altri antiaritmici
Sincope situazionale
- Modifiche comportamentali specifiche:
- Sincope minzionale: urinare da seduti
- Sincope post-prandiale: pasti piccoli e frequenti
- Sincope da tosse: antitussigeni
La sincope rappresenta un sintomo complesso che può essere espressione di condizioni benigne o potenzialmente gravi. Una corretta valutazione diagnostica e l’identificazione della causa sottostante sono fondamentali per impostare un trattamento adeguato e prevenire recidive. Oltre all’approccio medico, l’educazione del paziente sul riconoscimento dei sintomi premonitori e sulle strategie preventive gioca un ruolo cruciale nella gestione di questa condizione.