Rieducazione posturale: quando farla
La rieducazione posturale rappresenta un approccio terapeutico fondamentale per correggere squilibri e compensazioni che il corpo sviluppa nel tempo, spesso a causa di abitudini scorrette, traumi o patologie specifiche. Questo trattamento mira a ripristinare l’equilibrio muscolo-scheletrico attraverso tecniche specifiche che agiscono sulla consapevolezza corporea, l’allungamento muscolare e il riequilibrio delle tensioni.
Cos’è la rieducazione posturale
La rieducazione posturale è un insieme di metodiche fisioterapiche finalizzate al riequilibrio delle strutture muscolo-scheletriche del corpo. Si basa sul principio che molti disturbi dell’apparato locomotore derivano da alterazioni posturali che creano tensioni, sovraccarichi e compensazioni in diverse parti del corpo.
Questo approccio terapeutico parte dall’analisi globale della postura del paziente per identificare gli squilibri presenti. A differenza della fisioterapia tradizionale che spesso tratta il sintomo in modo localizzato, la rieducazione posturale considera il corpo come un’unità funzionale interconnessa, dove un problema in una zona può causare compensazioni e dolore in aree anche distanti.
Il concetto fondamentale è che il corpo tende naturalmente a organizzarsi secondo schemi di facilitazione, ovvero modalità di movimento e mantenimento della postura che richiedono il minor dispendio energetico possibile. Nel tempo, questi schemi possono diventare disfunzionali, portando a sovraccarichi articolari, retrazioni muscolari e dolore cronico.
La rieducazione posturale lavora attraverso posture di stiramento progressivo mantenute per tempi prolungati, che permettono di agire sulle catene muscolari retratte. Durante le sedute, il fisioterapista guida il paziente nell’assunzione e nel mantenimento di specifiche posizioni che favoriscono l’allungamento dei muscoli accorciati e il rilassamento delle tensioni eccessive.
Esistono diversi metodi di rieducazione posturale, tra cui il metodo Mézières, la RPG (Rieducazione Posturale Globale) di Souchard, il metodo Feldenkrais e il metodo Alexander. Pur con alcune differenze tecniche, tutti condividono l’approccio globale al corpo e l’attenzione al riequilibrio delle tensioni muscolari.
A cosa serve la rieducazione posturale
La rieducazione posturale trova applicazione in numerose condizioni cliniche e rappresenta un valido strumento sia nel trattamento di patologie conclamate sia nella prevenzione.
Trattamento del mal di schiena
Il dolore lombare e dorsale rappresenta una delle indicazioni più frequenti per la rieducazione posturale. Spesso questi disturbi derivano da squilibri muscolari, iperlordosi lombare, cifosi dorsale accentuata o atteggiamenti scoliotici. La rieducazione posturale agisce sulle cause biomeccaniche del dolore, riducendo le tensioni eccessive e ristabilendo una distribuzione più equilibrata dei carichi sulla colonna vertebrale.
Nei pazienti con mal di schiena cronica, questo approccio ha dimostrato efficacia nel ridurre il dolore e migliorare la funzionalità, specialmente quando integrato con esercizi di rinforzo del core e educazione posturale per le attività quotidiane.
Correzione delle alterazioni della colonna
La scoliosi, la cifosi e l’iperlordosi possono beneficiare significativamente della rieducazione posturale, soprattutto quando diagnosticate precocemente. Nei bambini e negli adolescenti in fase di crescita, questo trattamento può rallentare la progressione delle curve patologiche e migliorare l’equilibrio muscolare.
Anche negli adulti con alterazioni posturali strutturate, la rieducazione posturale aiuta a gestire i sintomi, migliorare la mobilità articolare e prevenire l’aggravamento della deformità. L’obiettivo non è sempre la correzione completa della curva, ma il miglioramento della funzionalità e della qualità di vita.
Disturbi cervicali
La cervicalgia, spesso associata a tensioni muscolari, rigidità e cefalea, risponde bene alla rieducazione posturale. Molti problemi cervicali derivano da posture prolungate scorrette, come quelle assunte durante il lavoro al computer o l’uso eccessivo di smartphone.
La rieducazione posturale agisce sulle catene muscolari che collegano il collo alle spalle, al dorso e persino al bacino, permettendo di risolvere non solo il sintomo locale ma anche le cause posturali che lo sostengono.
Problemi respiratori
Alterazioni posturali che riducono l’espansibilità toracica possono compromettere la funzione respiratoria. La rieducazione posturale, attraverso tecniche specifiche che liberano il torace e migliorano la mobilità diaframmatica, può aiutare pazienti con patologie respiratorie croniche o semplicemente migliorare la capacità respiratoria in soggetti con posture chiuse.
Recupero post-traumatico
Dopo traumi, interventi chirurgici o periodi di immobilizzazione, il corpo sviluppa compensazioni e rigidità che possono persistere anche dopo la guarigione delle strutture lesionate. La rieducazione posturale facilita il recupero completo, ripristinando la mobilità e l’equilibrio muscolare globale.
Prevenzione
Anche in assenza di patologie specifiche, la rieducazione posturale può essere utilizzata preventivamente per mantenere una buona funzionalità dell’apparato locomotore, specialmente in persone con fattori di rischio come lavori sedentari, attività lavorative usuranti o pratica sportiva intensa.
Come funziona la rieducazione posturale
Il percorso di rieducazione posturale si articola in diverse fasi, dalla valutazione iniziale al trattamento vero e proprio.

Valutazione posturale
La prima seduta è dedicata a un’analisi approfondita della postura del paziente. Il fisioterapista osserva l’allineamento del corpo in stazione eretta, valuta la mobilità articolare, identifica le zone di tensione muscolare e le eventuali asimmetrie.
Vengono analizzati i diversi segmenti corporei: l’appoggio plantare, l’allineamento degli arti inferiori, la posizione del bacino, le curve della colonna vertebrale, la posizione delle spalle e del capo. Questa valutazione permette di identificare gli squilibri presenti e programmare il trattamento più appropriato.
Trattamento individuale
Le sedute di rieducazione posturale sono generalmente individuali e durano circa 45-60 minuti. Il paziente viene guidato dal fisioterapista nell’assunzione di specifiche posture terapeutiche che vengono mantenute per periodi prolungati, tipicamente 15-20 minuti ciascuna.
Durante il mantenimento della postura, il fisioterapista effettua correzioni graduali e progressive, accompagnando il paziente verso un sempre maggiore allungamento delle catene muscolari retratte. Il lavoro è sempre rispettoso dei limiti individuali e procede in modo graduale per evitare compensazioni o reazioni dolorose eccessive.
Respirazione e consapevolezza
Un elemento fondamentale della rieducazione posturale è l’attenzione alla respirazione. Durante le posture, il paziente viene guidato a mantenere una respirazione profonda e regolare, che favorisce il rilassamento muscolare e l’efficacia degli stiramenti.
La consapevolezza corporea viene costantemente stimolata: il paziente impara a percepire le tensioni, riconoscere gli schemi posturali scorretti e sviluppare una maggiore sensibilità propriocettiva che sarà utile anche nella vita quotidiana.
Esercizi da eseguire a domicilio
Oltre alle sedute con il fisioterapista, vengono spesso prescritti esercizi specifici da eseguire autonomamente a casa. Questi esercizi di autotrattamento permettono di consolidare i risultati ottenuti durante le sedute e accelerare il processo di riequilibrio posturale.
Durata e frequenza del trattamento
Il percorso di rieducazione posturale varia in base alla severità del problema e agli obiettivi terapeutici.
Numero di sedute
Un ciclo completo di rieducazione posturale prevede generalmente 10-15 sedute, con frequenza settimanale o bisettimanale. Nei casi più complessi o nelle alterazioni strutturate, può essere necessario un numero maggiore di sedute o cicli ripetuti nel tempo.
I primi miglioramenti si osservano spesso dopo 4-6 sedute, ma il consolidamento dei risultati richiede un percorso completo. È importante non interrompere prematuramente il trattamento anche quando i sintomi migliorano, per permettere una vera riorganizzazione posturale.
Mantenimento
Dopo il ciclo iniziale, possono essere programmati controlli periodici o sedute di mantenimento per consolidare i risultati ottenuti e prevenire recidive. La frequenza di queste sedute dipende dalle caratteristiche individuali e può variare da mensile a trimestrale.
Per chi è indicata
La rieducazione posturale può essere utile a persone di tutte le età, con alcune specificità legate alle diverse fasce.
Bambini e adolescenti
Nei più giovani, la rieducazione posturale è particolarmente efficace per trattare scoliosi evolutive, atteggiamenti posturali scorretti e problemi legati alla crescita. L’intervento precoce può prevenire l’evoluzione di alterazioni posturali e ridurre la necessità di trattamenti più invasivi.
Adulti
Negli adulti, rappresenta un valido approccio per dolori cronici, disturbi della colonna vertebrale, problemi articolari e tensioni muscolari legate a posture lavorative prolungate o stress. È indicata sia per chi svolge attività sedentarie sia per chi ha lavori fisicamente impegnativi.
Anziani
Negli anziani, la rieducazione posturale aiuta a mantenere la mobilità articolare, prevenire cadute migliorando l’equilibrio, e gestire dolori osteoarticolari. Gli esercizi vengono adattati alle capacità individuali, rispettando eventuali limitazioni legate all’età.
Sportivi
Gli atleti possono beneficiare della rieducazione posturale sia per prevenire infortuni dovuti a squilibri muscolari sia per ottimizzare la performance sportiva attraverso un migliore allineamento e una distribuzione più efficiente delle forze.
Controindicazioni
Pur essendo un trattamento sicuro, esistono alcune situazioni in cui la rieducazione posturale deve essere posticipata o modificata.
Controindicazioni assolute
Le fasi acute di patologie infiammatorie o traumatiche rappresentano una controindicazione temporanea. In presenza di dolore acuto intenso, è preferibile attendere la risoluzione della fase più critica prima di iniziare il trattamento.
Fratture recenti non consolidate, infezioni ossee o articolari attive, tumori ossei e gravi patologie cardiovascolari non compensate sono controindicazioni assolute che richiedono la risoluzione o la stabilizzazione della condizione prima di intraprendere la rieducazione posturale.
Situazioni che richiedono precauzioni
In presenza di osteoporosi severa, è necessario adattare le tecniche per evitare sollecitazioni eccessive sulle strutture ossee fragili. Durante la gravidanza, specialmente nel terzo trimestre, alcune posture vanno modificate per garantire comfort e sicurezza.
Pazienti con patologie neurologiche importanti o disturbi dell’equilibrio severi richiedono un approccio particolarmente prudente e adattato alle loro capacità.