Skip to content

Il dolore addominale, cosa bisogna fare

Il dolore addominale rappresenta uno dei sintomi più comuni per cui le persone si rivolgono al medico. Può manifestarsi con caratteristiche molto diverse, da un lieve fastidio a un dolore acuto e intenso, e può essere causato da una vasta gamma di condizioni, dalle più banali e autolimitanti alle più gravi che richiedono intervento medico urgente. Comprendere le caratteristiche del dolore e riconoscere i segnali di allarme è fondamentale per gestire correttamente questa manifestazione.

Cos’è il dolore addominale

Il dolore addominale è una sensazione dolorosa localizzata nella regione compresa tra il torace e il bacino. L’addome contiene numerosi organi vitali, tra cui stomaco, intestino tenue e crasso, fegato, colecisti, pancreas, milza, reni e, nelle donne, utero e ovaie. Una problematica in uno qualsiasi di questi organi può manifestarsi con dolore addominale.

Il dolore può originare dagli organi contenuti nella cavità addominale, dalla parete addominale, dal peritoneo o può essere riferito da organi esterni all’addome. La complessità dell’innervazione addominale spiega perché lo stesso sintomo possa derivare da cause molto diverse.

Dal punto di vista fisiopatologico, il dolore addominale può essere di tre tipi principali:

  • viscerale, che origina dagli organi interni ed è tipicamente sordo, mal localizzato e profondo
  • parietale o somatico, deriva dall’irritazione del peritoneo parietale ed è acuto, ben localizzato e intenso
  • riferito, che viene percepito in una zona diversa da quella dove origina lo stimolo doloroso.

La durata del dolore permette di classificarlo in acuto, quando insorge improvvisamente e dura da poche ore a pochi giorni, e cronico, quando persiste per settimane o mesi. Questa distinzione è importante perché le cause e l’approccio diagnostico differiscono significativamente tra le due forme.

Quali sono le cause del dolore addominale

Le cause del dolore addominale sono estremamente numerose e variabili. Identificare l’origine richiede un’attenta valutazione delle caratteristiche del dolore, dei sintomi associati e della storia clinica del paziente.

Cause gastrointestinali

Le patologie dell’apparato digerente rappresentano le cause più frequenti di dolore addominale. La gastrite e l’ulcera peptica causano dolore epigastrico che può essere correlato ai pasti. Il reflusso gastroesofageo provoca bruciore retrosternale e dolore alla bocca dello stomaco.

Le infezioni gastrointestinali, causate da virus, batteri o parassiti, si manifestano con dolore addominale crampiforme accompagnato da diarrea, nausea e vomito. La gastroenterite acuta è particolarmente comune e generalmente autolimitante.

L’appendicite acuta è una causa importante di dolore addominale acuto, specialmente nei giovani. Il dolore inizia tipicamente nella regione periombelicale e si sposta successivamente nella fossa iliaca destra, dove diventa più intenso e localizzato.

La sindrome dell’intestino irritabile causa dolore addominale cronico ricorrente associato a alterazioni dell’alvo, gonfiore e meteorismo. Non è una condizione pericolosa ma può influenzare significativamente la qualità di vita.

La diverticolite si manifesta con dolore nel quadrante addominale inferiore sinistro, febbre e alterazioni dell’alvo. L’occlusione intestinale causa dolore crampiforme intenso, distensione addominale e arresto dell’emissione di feci e gas.

Cause epatobiliari

La colecistite acuta, infiammazione della colecisti spesso causata da calcoli, provoca dolore intenso nel quadrante superiore destro dell’addome, spesso irradiato alla spalla destra. La colica biliare si manifesta con dolore acuto scatenato dall’ostruzione del dotto biliare da parte di un calcolo.

Le epatiti acute virali o tossiche causano dolore sordo nel quadrante superiore destro, associato a ittero e alterazione degli enzimi epatici. La cirrosi epatica nelle fasi avanzate può causare dolore per distensione della capsula epatica.

Cause pancreatiche

La pancreatite acuta si manifesta con dolore epigastrico intenso, spesso descritto come trafittivo, che si irradia posteriormente a barra verso la schiena. È tipicamente accompagnato da nausea, vomito e aumento degli enzimi pancreatici nel sangue.

Cause urologiche

La colica renale, causata dal passaggio di calcoli nelle vie urinarie, provoca uno dei dolori più intensi che una persona possa sperimentare. Il dolore origina nel fianco e si irradia anteriormente verso l’inguine e i genitali. Le infezioni delle vie urinarie causano dolore sovrapubico, bruciore alla minzione e urgenza minzionale.

Cause ginecologiche

Nelle donne in età fertile, diverse condizioni ginecologiche possono causare dolore addominale. La gravidanza ectopica, quando l’embrione si impianta al di fuori dell’utero, causa dolore acuto e può essere pericolosa per la vita. La torsione ovarica provoca dolore pelvico intenso improvviso.

L’endometriosi causa dolore pelvico cronico, spesso correlato al ciclo mestruale. La malattia infiammatoria pelvica si manifesta con dolore al basso ventre, febbre e secrezioni vaginali anomale.

Cause vascolari

L’ischemia mesenterica, causata da ridotto flusso sanguigno all’intestino, provoca dolore addominale sproporzionato rispetto ai segni obiettivi. È più comune negli anziani con fattori di rischio cardiovascolare. L’aneurisma dell’aorta addominale rotto causa dolore addominale e lombare catastrofico con shock emorragico.

Cause extraddominali

Alcune condizioni al di fuori dell’addome possono causare dolore addominale. L’infarto miocardico inferiore può manifestarsi con dolore epigastrico. La polmonite basale può causare dolore nella parte superiore dell’addome. Il diabete scompensato con chetoacidosi provoca dolore addominale diffuso.

Cause del Dolore Addominale
Categoria Patologie Caratteristiche del dolore
Gastrointestinali Gastrite, ulcera peptica, reflusso gastroesofageo, gastroenterite, appendicite acuta, sindrome intestino irritabile, diverticolite, occlusione intestinale Variabile: epigastrico (gastrite/ulcera), periombelicale poi fossa iliaca destra (appendicite), quadrante inferiore sinistro (diverticolite), crampiforme (occlusione)
Epatobiliari Colecistite acuta, colica biliare, epatiti acute, cirrosi epatica Quadrante superiore destro, può irradiarsi alla spalla destra (colecistite), acuto (colica biliare), sordo con ittero (epatiti)
Pancreatiche Pancreatite acuta Epigastrico intenso trafittivo, si irradia a barra verso la schiena, con nausea e vomito
Urologiche Colica renale, infezioni vie urinarie Fianco con irradiazione a inguine e genitali (colica renale – molto intenso), sovrapubico con bruciore alla minzione (infezioni)
Ginecologiche Gravidanza ectopica, torsione ovarica, endometriosi, malattia infiammatoria pelvica Pelvico acuto (gravidanza ectopica, torsione), cronico correlato al ciclo (endometriosi), basso ventre con febbre (malattia infiammatoria)
Vascolari Ischemia mesenterica, aneurisma aorta addominale rotto Sproporzionato rispetto ai segni (ischemia), catastrofico con shock emorragico (aneurisma rotto)
Extraddominali Infarto miocardico inferiore, polmonite basale, chetoacidosi diabetica Epigastrico (infarto), superiore (polmonite), diffuso (chetoacidosi)

Quando il dolore addominale deve preoccupare

Non tutti i dolori addominali richiedono attenzione medica immediata, ma esistono segnali di allarme che non devono essere ignorati.

Caratteristiche preoccupanti del dolore

Un dolore addominale improvviso, estremamente intenso, descritto come il peggior dolore mai provato, richiede valutazione urgente. Può indicare perforazione di organi cavi, rottura di aneurisma o altre emergenze chirurgiche.

Il dolore che persiste per più di 6 ore senza miglioramento o che peggiora progressivamente necessita di valutazione medica. Un dolore inizialmente diffuso che diventa localizzato può indicare evoluzione verso irritazione peritoneale.

Sintomi associati allarmanti

La presenza di febbre elevata associata al dolore addominale suggerisce un processo infettivo o infiammatorio che richiede trattamento. Il vomito persistente, specialmente se associato a impossibilità di trattenere liquidi, può portare a disidratazione e squilibri elettrolitici.

La presenza di sangue nel vomito o nelle feci è sempre un segno di allarme. Il vomito color caffè indica sanguinamento gastrico, mentre le feci nere e picee o il sangue rosso vivo nelle feci indicano sanguinamento gastrointestinale.

L’ittero, colorazione giallastra della pelle e delle sclere oculari, associato a dolore addominale suggerisce problemi epatobiliari o pancreatici. La distensione addominale marcata con impossibilità di emettere feci e gas può indicare occlusione intestinale.

Fattori di rischio

Particolari popolazioni richiedono maggiore attenzione. Gli anziani possono presentare sintomi atipici anche per patologie gravi. Le donne in età fertile con dolore addominale acuto devono sempre essere valutate per escludere gravidanza ectopica.

Pazienti con storia di chirurgia addominale pregressa, malattie infiammatorie intestinali note, immunodepressione o terapia anticoagulante in corso richiedono valutazione più approfondita anche per sintomi apparentemente banali.

Come capire se sono dolori intestinali

I dolori intestinali hanno caratteristiche specifiche che aiutano a distinguerli da altre cause di dolore addominale.

Caratteristiche tipiche

Il dolore intestinale è tipicamente crampiforme, ovvero a ondate, che aumenta e diminuisce di intensità ritmicamente. Questa caratteristica riflette le contrazioni della muscolatura intestinale. È generalmente diffuso o localizzato nella regione periombelicale piuttosto che ben focalizzato.

Il dolore intestinale spesso migliora temporaneamente dopo l’evacuazione o l’emissione di gas. È frequentemente associato a gonfiore addominale, rumori intestinali aumentati e alterazioni dell’alvo come diarrea o stitichezza.

Disturbi funzionali

Nella sindrome dell’intestino irritabile, il dolore è cronico e ricorrente, spesso scatenato da stress o specifici alimenti. Migliora tipicamente con la defecazione ed è accompagnato da meteorismo e alterazioni della consistenza delle feci.

Disturbi organici

Nelle malattie infiammatorie intestinali come morbo di Crohn e colite ulcerosa, il dolore si associa a diarrea persistente, spesso con sangue o muco, perdita di peso e manifestazioni extraintestinali.

Cosa fare se si ha dolore addominale

L’approccio al dolore addominale dipende dalla sua intensità, durata e sintomi associati.

Gestione iniziale a domicilio

Per dolori lievi e di breve durata, senza segnali di allarme, è possibile una gestione conservativa iniziale. Il riposo in posizione comoda, con le ginocchia flesse, può alleviare il dolore. L’applicazione di una borsa dell’acqua calda sull’addome può dare sollievo, specialmente nei dolori di tipo crampiforme.

È consigliabile mantenere il digiuno temporaneo o limitarsi a liquidi chiari se presente nausea o vomito. Evitare alimenti pesanti, grassi o irritanti fino alla risoluzione dei sintomi. Mantenere un’adeguata idratazione è importante, sorseggiando piccole quantità di liquidi frequentemente.

Farmaci

Gli antispastici possono essere utili per dolori crampiformi intestinali. Gli antiacidi o inibitori di pompa protonica possono alleviare dolori di origine gastrica o da reflusso. È importante evitare l’uso di antinfiammatori non steroidei che possono aggravare problemi gastrici o renali.

Non bisogna assumere analgesici potenti prima della valutazione medica perché potrebbero mascherare sintomi importanti e ritardare la diagnosi di condizioni gravi che richiedono intervento chirurgico.

Quando consultare il medico

È necessario consultare il medico di base se il dolore persiste per più di 24-48 ore, anche se di intensità moderata, o se compare febbre, vomito persistente o alterazioni dell’alvo significative.

Quando recarsi al pronto soccorso

Alcune situazioni richiedono valutazione immediata al pronto soccorso. Dolore addominale intenso e improvviso, specialmente se accompagnato da rigidità della parete addominale, rappresenta un’emergenza chirurgica.

Presenza di sangue nel vomito o nelle feci, sincope o presincope associata al dolore, dolore toracico o difficoltà respiratoria concomitanti, gravidanza nota o sospetta con dolore addominale acuto, e febbre elevata con brividi scuotenti richiedono valutazione urgente.

Nei pazienti con storia di aneurisma aortico, qualsiasi dolore addominale intenso deve essere considerato potenzialmente catastrofico fino a prova contraria.

Diagnosi del dolore addominale

La diagnosi si basa su un approccio sistematico che integra storia clinica, esame obiettivo ed esami strumentali.

Valutazione clinica

Il medico raccoglie informazioni dettagliate sul dolore: localizzazione, tipo, intensità, durata, fattori scatenanti e allevianti. Valuta i sintomi associati e la storia medica pregressa. L’esame obiettivo include ispezione, auscultazione, percussione e palpazione dell’addome, ricercando segni di irritazione peritoneale, masse o organomegalie.

Esami di laboratorio

Gli esami del sangue possono rivelare segni di infezione, infiammazione, anemia o alterazioni degli organi interni. L’emocromo completo, gli indici di funzionalità epatica e renale, gli enzimi pancreatici e gli elettroliti forniscono informazioni importanti.

L’esame delle urine esclude infezioni urinarie o presenza di sangue. In donne in età fertile è fondamentale un test di gravidanza per escludere gravidanza ectopica.

Imaging

L’ecografia addominale è spesso il primo esame di imaging, non invasivo e senza radiazioni. Visualizza efficacemente fegato, colecisti, vie biliari, pancreas, milza, reni e organi pelvici.

La tomografia computerizzata dell’addome fornisce immagini dettagliate ed è particolarmente utile nelle emergenze per identificare perforazioni, raccolte ascessuali o patologie vascolari.

La radiografia diretta dell’addome può evidenziare perforazioni, occlusioni intestinali o calcoli radiopachi. In casi selezionati possono essere necessari esami endoscopici come gastroscopia o colonscopia.