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L’alitosi, da cosa è provocata

L’alitosi, comunemente nota come alito cattivo, è una condizione caratterizzata dall’emissione di odori sgradevoli dalla cavità orale durante la respirazione o la fonazione.

Si tratta di un disturbo molto comune che colpisce circa il 25-30% della popolazione mondiale con intensità variabile. Sebbene raramente rappresenti un problema medico serio, l’alitosi può avere un impatto significativo sulla qualità della vita, influenzando le relazioni sociali, professionali e l’autostima della persona che ne soffre.

Cos’è l’alitosi

L’alitosi è definita come un odore sgradevole dell’aria espirata attraverso la bocca o il naso. Non si tratta di una malattia in sé, ma piuttosto di un sintomo che può derivare da numerose cause diverse, sia locali che sistemiche.

Classificazione dell’alitosi

L’alitosi può essere classificata in diverse categorie in base alla sua origine e caratteristiche:

  • Alitosi fisiologica: odore transitorio e normale che si verifica al risveglio (alito mattutino) o dopo il consumo di determinati alimenti come aglio, cipolla o spezie forti.
  • Alitosi patologica orale: causata da condizioni patologiche della cavità orale, rappresenta circa l’85-90% di tutti i casi di alitosi.
  • Alitosi patologica extra-orale: originata da condizioni sistemiche o da problemi a carico di organi diversi dalla bocca, rappresenta circa il 5-10% dei casi.
  • Pseudo-alitosi: percezione soggettiva di avere alito cattivo senza che questo sia oggettivamente rilevabile.
  • Alitofobia: preoccupazione ossessiva e infondata di avere alito cattivo, che persiste anche dopo aver ricevuto rassicurazioni mediche.

Composti responsabili dell’odore

L’odore sgradevole dell’alitosi è principalmente causato da composti solforati volatili (CSV) prodotti dalla degradazione batterica di proteine, peptidi e aminoacidi presenti nella cavità orale. I principali composti responsabili includono:

  • Solfuro di idrogeno: responsabile dell’odore di uova marce.
  • Metilmercaptano: produce un odore simile a cavolo marcio o feci.
  • Dimetilsolfuro: contribuisce all’odore sgradevole generale.
  • Cadaverina e putrescina: composti che producono odori particolarmente sgradevoli.

A cosa è dovuto l’alitosi

Le cause dell’alitosi sono molteplici e possono essere localizzate nella cavità orale o originate da altri organi e sistemi del corpo.

Cause orali (85-90% dei casi)

  • Scarsa igiene orale: l’accumulo di placca batterica, residui di cibo tra i denti e sulla lingua favorisce la proliferazione di batteri anaerobi che producono composti maleodoranti.
  • Patina linguale: deposito biancastro o giallastro sulla lingua, particolarmente sul dorso posteriore, dove si accumulano batteri, cellule morte e residui alimentari.
  • Malattia parodontale: gengivite e parodontite causano infiammazione e formazione di tasche parodontali dove i batteri proliferano producendo odori sgradevoli.
  • Carie dentale: i denti cariati accumulano batteri e residui alimentari che producono cattivi odori.
  • Protesi dentarie: protesi mal pulite o inadeguate possono trattenere residui alimentari e batteri.
  • Xerostomia (bocca secca): la riduzione della produzione di saliva diminuisce l’effetto autopulente della bocca e favorisce la proliferazione batterica.
  • Infezioni orali: ascessi dentali, pericoroniti, infezioni fungine come la candidosi orale.
  • Fumo: oltre all’odore proprio del tabacco, il fumo riduce la salivazione e favorisce la malattia parodontale.

Cause otorinolaringoiatriche

  • Tonsillite cronica: infiammazione cronica delle tonsille con formazione di caseum tonsillare (calcoli tonsillari) che producono odore molto sgradevole.
  • Sinusite cronica: infezione dei seni paranasali con produzione di muco infetto che cola posteriormente in gola.
  • Rinite cronica: infiammazione della mucosa nasale con accumulo di secrezioni e congestione nasale.
  • Post nasal drip: gocciolamento retronasale di muco che accumula batteri.

Cause gastrointestinali

  • Reflusso gastroesofageo (MRGE): il reflusso di contenuto gastrico acido in esofago può causare alitosi, anche se questa non è la causa più comune come spesso si crede.
  • Infezione da Helicobacter pylori: il batterio responsabile di gastriti e ulcere può contribuire all’alitosi.
  • Diverticolo di Zenker: diverticolo esofageo dove si accumulano residui alimentari.
  • Patologie gastriche: gastrite, ulcera peptica in alcune circostanze, colite e altre problematiche intestinali.

Cause sistemiche

  • Diabete mellito scompensato: può causare alito con odore di acetone (fruttato) a causa della chetoacidosi diabetica, condizione pericolosa legata al diabete.
  • Insufficienza renale: causa alito uremico con odore di ammoniaca.
  • Insufficienza epatica: produce alito con odore dolciastro tipico (foetor hepaticus).
  • Disturbi metabolici: alcune malattie metaboliche rare causano odori caratteristici dell’alito.
  • Infezioni respiratorie: bronchiti, polmoniti, ascessi polmonari, bronchiectasie.

Fattori dietetici

  • Alimenti specifici: aglio, cipolla, spezie forti, alcuni formaggi, pesce contengono composti che vengono assorbiti e poi eliminati attraverso i polmoni.
  • Diete ipocaloriche o digiuno: causano produzione di corpi chetonici che vengono eliminati con il respiro.
  • Consumo di alcol: l’alcol viene parzialmente eliminato attraverso i polmoni causando odore caratteristico.
  • Caffè: può lasciare un odore residuo e ridurre la salivazione.

Farmaci che causano alitosi

Alcuni farmaci possono causare alitosi direttamente o indirettamente riducendo la salivazione:

  • Antidepressivi
  • Antistaminici
  • Antipertensivi
  • Diuretici
  • Ansiolitici
  • Chemioterapici
Alitosi – Origine e Trattamento
Origine Cause principali Frequenza Trattamento
Orale Igiene scarsa, parodontite, carie Molto comune Odontoiatra
ORL Tonsillite, sinusite Poco comune ORL
Gastrica Reflusso, H. pylori Rara Gastroenterologo
Sistemica Diabete, insufficienza renale/epatica Rara Specialista

Come capire se l’alitosi proviene dallo stomaco

Distinguere l’origine dell’alitosi è importante per impostare il trattamento corretto. Esistono alcuni elementi che possono suggerire un’origine gastrica piuttosto che orale.

Caratteristiche dell’alitosi gastrica

  • Odore acido o acidulo: l’alitosi di origine gastrica tende ad avere un odore acido, dovuto al reflusso di contenuto gastrico.
  • Associazione con sintomi digestivi: presenza di bruciore retrosternale, rigurgito acido, eruttazioni frequenti, dolore epigastrico.
  • Peggioramento dopo i pasti: l’alitosi gastrica può intensificarsi dopo aver mangiato, particolarmente con pasti abbondanti o ricchi di grassi.
  • Presenza anche a stomaco vuoto: a differenza dell’alitosi orale che migliora con l’igiene, quella gastrica persiste.
  • Sapore amaro o acido in bocca: frequente sensazione di amaro o acido, specialmente al mattino.

Test diagnostici

  • Valutazione odontoiatrica: il primo passo è sempre escludere cause orali attraverso una visita odontoiatrica completa.
  • Test del respiro: chiudere la bocca, respirare attraverso il naso e far uscire l’aria dal naso. Se l’odore persiste, potrebbe avere origine extra-orale.
  • Test della saliva: annusare la saliva dopo averla raccolta in un cucchiaino. Se non ha odore, l’alitosi probabilmente non è orale.
  • Gastroscopia: esame endoscopico dello stomaco che può identificare reflusso gastroesofageo, gastrite, ulcere o presenza di H. pylori. Simile alla colonscopia ma per lo stomaco.
  • pH-metria esofagea: monitora il reflusso acido per 24 ore, confermando la presenza di reflusso gastroesofageo patologico.

Elementi che suggeriscono origine non gastrica

  • Miglioramento dopo igiene orale: se l’alitosi migliora significativamente dopo aver lavato i denti e la lingua, l’origine è probabilmente orale.
  • Presenza di patina linguale: deposito visibile sulla lingua suggerisce origine orale.
  • Malattia parodontale: presenza di gengivite o parodontite indica origine orale.
  • Assenza di sintomi digestivi: se non ci sono bruciore, rigurgito o altri sintomi gastrici, l’origine gastrica è meno probabile.

Perché mi puzza l’alito anche se lavo i denti

Molte persone si lavano regolarmente i denti ma continuano a soffrire di alitosi. Questo avviene per diverse ragioni:

Igiene orale incompleta

Mancata pulizia della lingua: il dorso posteriore della lingua è il sito principale di accumulo batterico. Spazzolare solo i denti senza pulire la lingua lascia intatta la principale fonte di alitosi.

Mancato uso del filo interdentale: il filo rimuove placca e residui tra i denti dove lo spazzolino non arriva. La mancata pulizia interdentale lascia proliferare i batteri.

Tecnica di spazzolamento inadeguata: uno spazzolamento superficiale o troppo rapido non rimuove efficacemente placca e batteri.

Collutorio usato male: sciacqui troppo brevi o immediatamente dopo lo spazzolamento riducono l’efficacia.

Patologie orali sottostanti

Malattia parodontale: le tasche parodontali profonde non sono raggiungibili con lo spazzolino normale e richiedono trattamento professionale.

Carie non trattate: anche nascoste tra i denti o sotto vecchie otturazioni, continuano a produrre odore.

Infezioni orali: ascessi, pericoronarite del dente del giudizio richiedono trattamento specifico.

Protesi mal adattate: protesi mobili o ponti fissi con spazi dove si accumulano residui.

Xerostomia (bocca secca)

Ridotta produzione di saliva: la saliva ha azione antibatterica e autopulente. La sua carenza favorisce l’alitosi indipendentemente dall’igiene orale.

Respirazione orale: dormire o respirare abitualmente con la bocca aperta secca la cavità orale.

Farmaci: molti medicinali riducono la salivazione come effetto collaterale.

Età: la produzione di saliva tende a diminuire con l’invecchiamento.

Problemi extra-orali

Tonsilliti croniche: i caseum tonsillari producono odore molto intenso che non migliora con l’igiene orale.

Sinusite cronica: il muco infetto cola posteriormente causando alitosi persistente.

Reflusso gastroesofageo: il reflusso acido non è eliminato dall’igiene orale.

Cause sistemiche: problemi renali, epatici, diabete non controllato causano alitosi che origina dall’interno dell’organismo.

Fattori temporali

Alito mattutino: durante il sonno la produzione di saliva diminuisce drasticamente, favorendo la proliferazione batterica notturna.

Intervallo tra i pasti: il digiuno prolungato riduce la produzione di saliva.

Dopo consumo di alcuni cibi: aglio, cipolla, alcol producono composti che vengono eliminati attraverso i polmoni per ore o giorni.

Come si guarisce l’alitosi

Il trattamento dell’alitosi dipende dalla causa sottostante e richiede spesso un approccio multidisciplinare.

Igiene orale corretta

  • Spazzolamento dei denti: almeno due volte al giorno per 2-3 minuti, usando tecnica corretta e raggiungendo tutte le superfici dentali.
  • Pulizia della lingua: usare uno spazzolino dedicato o un puliscilingua, pulendo delicatamente il dorso della lingua dal fondo verso la punta.
  • Filo interdentale: almeno una volta al giorno, preferibilmente la sera, per rimuovere placca e residui tra i denti.
  • Collutorio: utilizzare collutori antibatterici senza alcol, preferibilmente contenenti clorexidina, cloruro di cetilpiridinio o zinco.
  • Pulizia di protesi: le protesi mobili devono essere rimosse e pulite accuratamente ogni giorno.
  • Idratazione: bere molta acqua durante il giorno per mantenere la bocca umida.

Trattamenti odontoiatrici

  • Igiene professionale: detartrasi e levigatura radicolare per rimuovere tartaro e placca nelle tasche parodontali.
  • Trattamento della malattia parodontale: terapie parodontali specifiche per gengivite o parodontite avanzata.
  • Cura delle carie: otturazioni o altri trattamenti conservativi per eliminare i foci infettivi.
  • Estrazione di denti compromessi: rimozione di denti non recuperabili o del giudizio problematici.
  • Sostituzione di protesi inadeguate: realizzazione di protesi ben adattate e facilmente pulibili.

Trattamenti otorinolaringoiatrici

  • Tonsillectomia: rimozione chirurgica delle tonsille in caso di tonsillite cronica recidivante con caseum.
  • Trattamento della sinusite: antibiotici, corticosteroidi nasali, irrigazioni nasali saline.
  • Adenoidectomia: rimozione delle adenoidi quando necessario.

Trattamenti gastrointestinali

  • Terapia per reflusso gastroesofageo: inibitori di pompa protonica, antiacidi, modifiche dietetiche e dello stile di vita.
  • Eradicazione di H. pylori: terapia antibiotica specifica quando presente infezione.
  • Trattamento di altre patologie gastriche: secondo la diagnosi specifica.

Modifiche dello stile di vita

  • Smettere di fumare: la cessazione del fumo migliora significativamente l’alitosi.
  • Limitare alcol e caffè: ridurre o eliminare il consumo di queste sostanze.
  • Dieta equilibrata: evitare diete troppo restrittive o digiuni prolungati.
  • Idratazione adeguata: bere almeno 1,5-2 litri di acqua al giorno.
  • Evitare cibi responsabili: limitare aglio, cipolla e altri alimenti che causano alitosi.

Rimedi per la xerostomia

  • Stimolazione salivare: masticare gomme senza zucchero con xilitolo, succhiare caramelle senza zucchero.
  • Sostituti salivari: spray, gel o collutori che mimano la saliva.
  • Farmaci scialogoghi: pilocarpina o cevimelina prescritti dal medico in casi selezionati.
  • Umidificazione ambientale: usare umidificatori negli ambienti dove si soggiorna a lungo.

Rimedi naturali

  • Prezzemolo fresco: masticare foglie di prezzemolo ha effetto deodorante temporaneo.
  • Menta: masticare foglie fresche o bere tè alla menta.
  • Chiodi di garofano: hanno proprietà antibatteriche e deodoranti.
  • Tè verde: contiene polifenoli con azione antibatterica.
  • Probiotici: alcuni ceppi batterici benefici possono ridurre i batteri responsabili dell’alitosi.

Quando consultare un medico

È importante rivolgersi a un professionista quando:

  • L’alitosi persiste nonostante un’igiene orale scrupolosa
  • Si accompagna a sintomi come dolore, sanguinamento gengivale, ulcere orali
  • È presente da più di 2-3 settimane
  • Si associa a sintomi sistemici come febbre, perdita di peso, difficoltà di deglutizione
  • Causa disagio significativo nelle relazioni sociali