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La diverticolosi o diverticolite: cosa sono e come gestirle

La diverticolosi è una condizione caratterizzata dalla presenza di diverticoli nel tratto intestinale, in particolare nel colon. I diverticoli sono piccole estroflessioni a forma di sacca che si formano nella parete intestinale, simili a piccole tasche o protuberanze. Si sviluppano nei punti in cui la parete del colon presenta una minore resistenza, solitamente dove i vasi sanguigni penetrano attraverso lo strato muscolare.

Questa condizione è molto diffusa, soprattutto nelle popolazioni occidentali e la sua prevalenza aumenta con l’età. Dopo i 60 anni, circa la metà delle persone presenta diverticoli nel colon, anche se nella maggior parte dei casi questi non causano disturbi o sintomi particolari. La diverticolosi in sé è considerata una condizione benigna quando i diverticoli rimangono asintomatici.

È importante distinguere la diverticolosi dalla diverticolite. Mentre la diverticolosi indica semplicemente la presenza di diverticoli, la diverticolite si verifica quando uno o più diverticoli si infiammano o si infettano, causando sintomi più marcati e potenzialmente complicazioni. Non tutte le persone con diverticolosi svilupperanno una diverticolite nel corso della vita.

Le cause della diverticolosi

Le cause esatte della formazione dei diverticoli non sono completamente chiare, ma diversi fattori contribuiscono al loro sviluppo. Una dieta povera di fibre rappresenta uno dei principali fattori di rischio. Le fibre alimentari aumentano il volume delle feci e ne migliorano la consistenza, facilitando il transito intestinale. Una carenza di fibre può portare a feci più dure e a una maggiore pressione all’interno del colon durante la defecazione.

L’aumento della pressione endoluminale nel colon è considerato il meccanismo principale della formazione dei diverticoli. Quando il colon deve lavorare più intensamente per spingere feci dure e compatte, si creano zone di maggiore pressione che nel tempo possono causare l’estroflessione della mucosa attraverso i punti deboli della parete intestinale.

L’età è un fattore rilevante perché con il passare degli anni la parete intestinale tende a perdere elasticità e tonicità, diventando più suscettibile alla formazione di diverticoli. Anche fattori genetici possono giocare un ruolo, poiché la diverticolosi tende a essere più comune in alcune famiglie.

Lo stile di vita sedentario e l’obesità sono associati a un maggior rischio di sviluppare diverticoli. L’attività fisica regolare sembra avere un effetto protettivo, probabilmente perché favorisce la motilità intestinale e riduce la pressione intracolica. Anche il fumo di sigaretta è stato identificato come un possibile fattore di rischio per lo sviluppo della malattia diverticolare.

I sintomi della diverticolosi e della diverticolite

La diverticolosi è spesso asintomatica e molte persone scoprono di avere diverticoli durante esami eseguiti per altri motivi. Quando la diverticolosi causa sintomi, questi sono generalmente lievi e possono includere fastidi addominali vaghi, gonfiore, sensazione di tensione addominale e irregolarità intestinale con alternanza di stipsi e diarrea.

La diverticolite, invece, si manifesta con sintomi più evidenti e specifici. Il dolore addominale è il sintomo principale e si localizza tipicamente nella parte inferiore sinistra dell’addome, dove si trova il sigma, il tratto di colon più frequentemente interessato. Il dolore può essere acuto e persistente, peggiorando durante i movimenti o la palpazione della zona.

Altri sintomi comuni della diverticolite includono febbre, che indica la presenza di un processo infiammatorio o infettivo, nausea e vomito, e alterazioni dell’alvo con diarrea o stipsi. In alcuni casi può comparire sangue nelle feci, anche se questo sintomo è più tipico di altre complicanze.

Nei casi più gravi, la diverticolite può portare a complicazioni come la perforazione del diverticolo infiammato, con conseguente formazione di ascessi o peritonite, oppure a occlusioni intestinali causate dall’infiammazione e dal restringimento del lume intestinale. Queste situazioni richiedono un intervento medico urgente.

Diverticolosi vs Diverticolite
Caratteristica DIVERTICOLOSI DIVERTICOLITE
Definizione Presenza di diverticoli Infiammazione/infezione dei diverticoli
Sintomi Spesso assenti o lievi Dolore, febbre, nausea
Gravità Condizione benigna Può essere grave
Prevalenza Molto comune (50% dopo i 60 anni) 10-25% dei pazienti con diverticolosi
Localizzazione dolore Vaga o assente Fossa iliaca sinistra
Febbre Assente Presente
Trattamento Dieta ricca di fibre Antibiotici, possibile ospedalizzazione
Complicanze Rare Ascessi, perforazione, peritonite

La diagnosi della diverticolosi

La diagnosi di diverticolosi viene spesso posta incidentalmente durante esami eseguiti per altre indicazioni. La colonscopia è l’esame più accurato per visualizzare direttamente i diverticoli e valutare le condizioni della mucosa intestinale. Questo esame permette anche di escludere altre patologie del colon che possono presentare sintomi simili.

Il clisma opaco, un esame radiologico con mezzo di contrasto, può evidenziare la presenza di diverticoli visualizzando il profilo interno del colon. Tuttavia, questo esame è meno utilizzato rispetto al passato, essendo stato in gran parte sostituito dalla colonscopia e dalla tomografia computerizzata.

Quando si sospetta una diverticolite in fase acuta, la tomografia computerizzata dell’addome con mezzo di contrasto rappresenta l’esame di scelta. Permette di visualizzare l’infiammazione dei diverticoli, eventuali ascessi, ispessimenti della parete intestinale e altre complicanze. Durante una fase acuta di diverticolite, la colonscopia è generalmente controindicata per il rischio di perforazione.

Gli esami del sangue possono evidenziare segni di infiammazione, come l’aumento della proteina C reattiva e dei globuli bianchi, utili per confermare la diagnosi di diverticolite e monitorare la risposta alla terapia.

Il trattamento e la gestione della diverticolosi

La gestione della diverticolosi asintomatica si basa principalmente su modifiche dello stile di vita e dell’alimentazione. L’aumento dell’apporto di fibre alimentari rappresenta la strategia preventiva più importante. Le fibre si trovano in abbondanza in frutta, verdura, legumi e cereali integrali. Si raccomanda un apporto quotidiano di almeno 25-30 grammi di fibre.

È essenziale accompagnare l’aumento delle fibre con un’adeguata idratazione, bevendo almeno 1,5-2 litri di acqua al giorno. L’acqua aiuta le fibre a svolgere la loro funzione di ammorbidire le feci e facilitare il transito intestinale. L’attività fisica regolare favorisce la motilità intestinale e contribuisce a ridurre il rischio di complicanze.

Per quanto riguarda l’alimentazione durante la diverticolosi, contrariamente a quanto si credeva in passato, non è necessario evitare alimenti con semi o bucce. Studi recenti hanno dimostrato che il consumo di noci, semi, mais e popcorn non aumenta il rischio di diverticolite. È invece consigliabile limitare il consumo di carne rossa e alimenti processati.

Alimentazione per Diverticolosi
Categoria ✅ CONSIGLIATI (ricchi di fibre) ⚠️ DA LIMITARE
Cereali Pane integrale, pasta integrale, riso integrale, avena, orzo Pane bianco, pasta raffinata, riso bianco
Frutta Mele con buccia, pere, prugne, kiwi, lamponi, fragole Succhi di frutta senza polpa
Verdura Broccoli, cavolfiori, spinaci, carote, zucchine, legumi Verdure molto cotte e private di fibre
Proteine Pesce, pollo, tacchino, legumi (fagioli, lenticchie, ceci) Carne rossa, insaccati, carni processate
Altro Noci, semi, frutta secca Alimenti processati, cibi piccanti

Il trattamento della diverticolite dipende dalla gravità della condizione. Le forme lievi possono essere gestite a domicilio con terapia antibiotica orale, riposo intestinale con dieta liquida o semiliquida nei primi giorni, e analgesici per il controllo del dolore. È importante seguire scrupolosamente le indicazioni mediche e completare il ciclo di antibiotici prescritto.

Le forme moderate o gravi di diverticolite richiedono ospedalizzazione per terapia antibiotica endovenosa, digiuno completo con supporto nutrizionale per via parenterale, e monitoraggio stretto delle condizioni cliniche. In caso di complicanze come ascessi di grandi dimensioni, perforazione o peritonite, può essere necessario un intervento chirurgico.

Dopo un episodio di diverticolite acuta, una volta risolta l’infiammazione, è importante adottare le stesse misure preventive consigliate per la diverticolosi, con particolare attenzione all’apporto di fibre e all’idratazione. In alcuni casi, soprattutto dopo episodi ripetuti o complicati, può essere indicato un intervento chirurgico programmato per rimuovere il tratto di intestino interessato dai diverticoli.

La gestione a lungo termine richiede controlli periodici e un dialogo costante con il medico per adattare la terapia alle necessità individuali e prevenire recidive.