Skip to content

Il vaccino per la bronchiolite: si o no

La bronchiolite è un’infezione respiratoria che colpisce principalmente i bambini sotto i due anni, con particolare criticità nei primi mesi di vita. Causata principalmente dal Virus Respiratorio Sinciziale (VRS), questa patologia rappresenta una delle principali cause di ricovero ospedaliero per i neonati. Ma oggi esiste una soluzione preventiva efficace? Vediamo insieme cosa sapere sul vaccino per la bronchiolite e se è davvero consigliabile.

Cos’è la bronchiolite e perché preoccupa

La bronchiolite è un’infiammazione dei bronchioli, le piccole diramazioni terminali dell’albero respiratorio. Quando il virus colpisce, provoca il gonfiore di queste vie aeree e l’aumento della produzione di muco, causando difficoltà respiratorie che possono diventare anche gravi nei più piccoli.

I sintomi tipici includono:

  • Difficoltà respiratoria
  • Tosse persistente
  • Febbre (non sempre presente)
  • Respiro affannoso o sibilante
  • Inappetenza
  • Stanchezza

Nei casi più severi, il quadro può evolvere verso un’insufficienza respiratoria che richiede assistenza ospedaliera, talvolta persino in terapia intensiva. Ogni anno in Italia, soprattutto durante i mesi invernali, migliaia di bambini vengono ricoverati a causa della bronchiolite, con un picco significativo registrato nelle ultime stagioni.

Il vaccino per la bronchiolite: chiarezza sulla terminologia

Parlando di prevenzione della bronchiolite, è importante fare chiarezza: ciò che viene comunemente chiamato “vaccino per la bronchiolite” non è tecnicamente un vaccino tradizionale, ma un anticorpo monoclonale chiamato Nirsevimab (commercializzato come Beyfortus).

A differenza dei vaccini classici che stimolano il sistema immunitario a produrre anticorpi, il Nirsevimab fornisce direttamente anticorpi già pronti contro il virus. Si tratta quindi di un’immunizzazione passiva che offre una protezione immediata.

Come funziona il Nirsevimab

Il Nirsevimab è un anticorpo monoclonale specificamente progettato per neutralizzare il virus respiratorio sinciziale. Viene somministrato attraverso un’unica iniezione intramuscolare nella parte anterolaterale della coscia e offre protezione per circa 5 mesi, coprendo così l’intera stagione epidemica invernale.

La semplicità di somministrazione rappresenta un importante vantaggio: una singola dose è sufficiente per proteggere il bambino durante tutto il periodo a rischio, senza necessità di richiami.

Efficacia della profilassi

Gli studi scientifici e i dati raccolti nei paesi dove il Nirsevimab è già stato introdotto mostrano risultati molto incoraggianti:

  • Riduzione dei ricoveri ospedalieri per bronchiolite da VRS superiore all’80%
  • Diminuzione significativa dei casi gravi che richiedono terapia intensiva
  • Efficacia dimostrata in bambini con e senza fattori di rischio specifici

In particolare, studi condotti in Spagna hanno evidenziato un calo dell’incidenza dei ricoveri da circa 80-90 casi per 100.000 abitanti a circa 18 casi dopo l’introduzione dell’immunizzazione.

Sicurezza e effetti collaterali

Il profilo di sicurezza del Nirsevimab è generalmente considerato molto buono. Gli effetti collaterali più comunemente riportati sono:

  • Reazioni nel sito di iniezione (arrossamento, gonfiore)
  • Febbre leggera (rara)
  • Eruzioni cutanee di lieve entità

Le reazioni gravi di ipersensibilità sono estremamente rare. Come per qualsiasi farmaco, i punti nascita e i centri vaccinali sono comunque attrezzati per gestire eventuali emergenze.

È importante sottolineare che il Nirsevimab, essendo un anticorpo monoclonale già pronto all’uso, tende a causare meno effetti collaterali rispetto ai vaccini tradizionali che devono stimolare una risposta immunitaria.

Per chi è indicata l’immunizzazione

In Italia, diverse regioni hanno avviato programmi di immunizzazione con Nirsevimab. L’offerta generalmente include:

  • Neonati che nascono durante la stagione a maggior rischio (tipicamente da novembre a marzo), con somministrazione direttamente presso i punti nascita
  • Bambini nati nei mesi precedenti, con somministrazione tramite pediatri di libera scelta o centri vaccinali

L’immunizzazione è particolarmente raccomandata per:

  • Tutti i neonati durante la loro prima stagione di esposizione al VRS
  • Bambini prematuri o con patologie che li predispongono a sviluppare problemi respiratori

La somministrazione può avvenire contemporaneamente alle vaccinazioni di routine o in qualsiasi altro momento, senza problemi di interferenza con altre immunizzazioni.

Vaccino per la bronchiolite: sì o no?

Alla luce dei dati scientifici disponibili, la risposta alla domanda se fare o meno il “vaccino” per la bronchiolite tende decisamente verso il sì. I benefici dell’immunizzazione con Nirsevimab appaiono significativamente superiori ai potenziali rischi, specialmente considerando:

  1. L’elevata efficacia nella prevenzione di casi gravi
  2. Il buon profilo di sicurezza con effetti collaterali generalmente lievi
  3. La singola somministrazione che copre l’intera stagione a rischio
  4. L’assenza di alternative terapeutiche specifiche per la bronchiolite

I pediatri e neonatologi italiani, dopo attenta valutazione delle evidenze scientifiche, raccomandano l’utilizzo del Nirsevimab come strumento di prevenzione per tutti i nuovi nati, in linea con quanto già avviene in numerosi paesi europei.